studio di architettura attilio stocchi
"Ci sono autori che agiscono nel loro fare progetto fuori dalle mode, dagli stili, dalle consuetudini.
Senza preoccuparsi del mercato, delle tendenze, delle onde del momento. Fanno solo quello che sentono.
Ma sono sempre meno, in un mondo che li vuole allineati, simili, ossequiosi. Pensano e si muovono liberi e puri.
E così sono capaci di mettere al centro del proprio agire idee e pensieri audaci e colti.
Partendo dalla matematica, dai mondo dei minerali, dalla letteratura, dall'etimologia,
e poi da altro ancora normalmente ignorato negli studi di progettazione: qui si parla di architettura come problema di materia,
massa e gravità, di luci e ombre, di rapporti e ritmi, di... Poi basterà girare l'angolo e qualcuno vorrà farci credere ancora
che il mondo va da un'altra parte, ma noi, intanto, ci siamo presi una boccata di ossigeno con progetti da ordini superiori.
Parliamo di una perla rara, con la testa di Peter Eisenman, i numeri di Mel Bochner, i circuiti mentali di Alighiero Boetti
e l'arcobaleno di Gio Ponti (quello del profilo del libro 'Amate l'Architettura"), si: Attilio Stocchi".
In Beppe Finessi, Attilio Stocchi e desidero solo colori","Abitare" 467„ ottobre 2007